“Eccoci qua Leo,per stasera mio padre mi ha detto che ci lascia casa libera fino a domani mattina possiamo fare quello che vogliamo, la c’è il frigo pieno di birre e cibo,so che non bevi ma tranquillo ho risolto anche per te”
Filippo era un ragazzo di famiglia ricca, ma spacciava come se fosse nato in una famiglia del peggior ghetto di Brooklyn, non capivo perché lo facesse, se fosse per darsi un tono,o per comprarsi le scarpe più belle che avevano i negozi di firme americane, ma lo faceva,e quindi quando aveva qualcosa di buono e naturale,me lo passava senza fare troppe storie.
“Ottima questa Pineapple Haze,ha un odore di ananas che sembra quasi succo spremuto,viene dalla Spagna immagino?” Lo fissavo mentre sistemava tutte le cose per la festa privata di quella sera,
“Ovvio ormai da Amsterdam non arriva più nulla, e la qualità spagnola con le temperature che hanno la e nettamente superiore, prima di farla su aiutami a sistemare la console per la musica,hai preparato una bella playlist?”
Mi fece un occhiolino
“Lo sai che stasera passa Matilda, quella non fa altro che parlare di te e della tua musica.. Fossi al posto tuo me ne approfitterei tal deg a me!”
Ogni tanto parlava in dialetto romagnolo, e mi faceva ridere
“Si lo so ma e fidanzata, e io certe cose non le faccio,odio farmi usare.. poi se sta con lui ci sarà un motivo no? Dai qui ho finito,metto su un po’ di Snoop Dogg, e la rollo che mi hai già rotto con sto discorso del cazzo”
Dissi ridendo,
mi preparai tutto sul tavolino,una cartina di canapa, un filtro di cartone, un accendino, e dopo averla tritata per bene, l’ho rollata fra le dita come un maestro di Kung fu.
Dopo averla accesa la musica diventava più chiara e nitida nel mio cervello, e mi sentivo più tranquillo. Passarono le ore, e quei pochi invitati alla festa arrivarono ,tutti vennero a salutarmi,e a farmi i complimenti per la selection. Tutti tranne Matilda.
Se ne stava sul divano col suo ragazzo Kevin, un omaccione grosso e cafone, non parlava d’altro se non di calcio, aveva i capelli biondi e uno di quei giubbini da college americani.
Era un razzista e si divertiva a fare battute di pessimo gusto ogni tanto,era amico di Filippo ma io non lo sopportavo e non capivo come potesse una tipa come Matilda stare con una persona così orribile.. forse per la sua sicurezza,o perché era di famiglia benestante come quella di Filippo.
Matilda invece era una ragazza solare,aveva i capelli lisci scuri, e spesso li teneva in un elastico su, aveva un viso dai lineamenti quasi orientali con occhi scuri e guance rosee, la pelle chiara quasi colore del latte,faceva pattinaggio artistico, e ogni tanto la andavo a vedere danzare di nascosto,perché adoravo la musica classica, e vederla volare sul ghiaccio mi faceva star bene.
Non sono mai riuscito a dirle quanto mi piaceva, e così e arrivato Kevin.
“Stasera per il mio compleanno voglio che tutti bevano,nessuno escluso, Kevin su vieni a bere, Matilda avanti anche tu, dobbiamo festeggiare, Omar, Luca su non fatevi pregare, infondo offro io!”
Io rimanevo li alla console a mettere musica, bello tranquillo, una canna o due alla sera mi bastavano non ho mai amato l’alcool. Non so cosa ci trovino le persone di divertente a distruggersi il fegato.. ma fatto sta che Kevin si addormento sbronzo duro sul divano e a fine serata rimasi solo con Matilda.
Mentre tutti gli altri erano di sopra a dormire o a chiacchierare o a “giocare sotto le coperte”.
Lei era visibilmente brilla, mi fissava un po’,mentre sistemavo tutte le cose nella valigia, mixer,console,cavi..
Aveva un vestito abbastanza attillato,nero e dato che portava una terza abbondante si faceva notare.. era incredibilmente bella, ma era diversissima dalla sua versione quando pattinava..come se fosse un altra persona.
“Perché mi eviti?” Disse biascicando, avvicinandosi a me,
“Io?” Dissi in preda all imbarazzo
“Si tu, perché non mi saluti e non mi parli più?” Continuava ad avvicinarsi lentamente
“Ma sì che ti ho salutato prima solo che te lo sei dimenticato, hai bevuto troppo e capita”
Matilda si mise a ridere,
“Quanto sei stupido,sai mi spiace che non vieni più a vedermi pattinare, ricordo che venivi sempre prima che arrivasse Kevin..”
Io nel frattempo avevo concluso di sistemare tutto nella valigia:
“Semplicemente ora faccio altre cose la domenica,mi alleno,disegno, vado al mare..e poi c’è Kevin e lui che deve rifare per te ora mica io..”
Mi avvicinai alla porta per uscire
“Ora scusa ma devo andare a casa, domani ho da fare un paio di cose importanti..”
Non feci in tempo ad aprire la porta che Matilda si mise davanti e mi prese la mano destra:
“No tu rimani qui con me, quell’ idiota di Kevin mi ha lasciato sola, e poi lo so che ti piaccio, me lo ha detto Filippo qualche mese fa sai? Perché non me lo hai detto prima?”
A quel punto ero rosso come un pomodoro:
“Perché non lo so,sono un tipo strano,non riesco a dire quello che sento alle persone..e poi non pensavo ti importasse.. io non sono niente di che..”
Matilda mi prese il viso e mi bacio,
“Io ti voglio dalla prima volta che ti ho visto..”
Allora Lussuria mi sussurrò nell’ orecchio:
“Direi che e ora di approfondire la questione”
Incalzò Invidia:
“Si come no ma lei e fidanzata con quella bestia tanto”
Continuo Ira:
“Ci userà come tappabuchi e appena avrà quello che vuole ci lascerà soli come tutti gli altri..uccidila,fai l’amore con lei e poi brucia tutto”
Va bene.
“Hai detto qualcosa?”
Disse Matilda a bassa voce,
“No tranquilla, stavo solo pensando a voce alta, se vuoi posso rimanere con te ma devi promettermi che dopo stasera mollerai il tuo ragazzo”
Matilda si era già tolta il vestito di dosso,
Era sconvolgente
“Vediamo cosa sa fare questo ragazzo timido”
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Dopo tre ore di follia pura, Matilda si addormentò come tutti gli altri,
era così bella quando dormiva, ma non potevo permettere a lui di toccarla di nuovo dopo quella notte.
Passai dal benzinaio più vicino casa di Filo, presi trenta litri di benzina con la macchina di Kevin.
E gliela spalmai addosso, riempi ogni centimetro della casa con quella meravigliosa lozione.
“Mi dispiace Matilda, ma non posso amare una traditrice..e se ti lasciassi vivere..ti vedrei ogni giorno con lui,perché io sono questo,io sono un mostro e nessuno può amare un mostro.”
La baciai sulle labbra per l’ultima volta.
Rubai tutta l’erba di Filo,prese fuori le mie ultime cose..
Accesi un fiammifero mi accesi una bomba e lo lanciai dentro la porta di casa..
Dopo quattro secondi, tutto andava in fiamme,
Ed io fumavo tranquillo sul bordo del lago.
Mentre da lontano sentivo cantare i gabbiani.