Prisma e l’avventura dentro il Quadro – Parte 19- Il Bambino dagli Occhi Verdi –

Mia nonna raccoglieva ogni estate le albicocche, era abituata da anni a farlo,
le staccava dai rami ad una ad una con delicatezza e poi ci faceva la marmellata, le torte,ogni cosa che faceva era piu buona delle altre..non so perché, forse era il suo sorriso a dargli quel sapore magico..o antiche ricette tramandate di madre in figlia..

Ricordo bene i pomeriggi passati con lei ad ascoltarla parlare della sua vita, le sue avventure da giovane, e sopratutto della guerra, lei l’aveva passata tutta, nei campi di grano, come canta la famosa canzone di Fabrizio..le prime favole e storie che sentii da bimbo erano le sue..ed io ne ero presissimo..cosi tanto da non riuscire a dormire senza sentirne almeno 2 ogni volta..

Fu grazie alle sue storie se la mia fantasia crebbe negli anni..di fatti ogni sera disegnavo i personaggi che nascevano dai miei pensieri..e lentamente iniziai a costruire il mio mondo..

Senza di lei..io non avrei mai scritto una parola o disegnato un paesaggio..a distanza di anni me ne rendo conto..che l’unico vero colore che ha dato forma alla mia tela é l’amore di mia nonna..ma si sa il tempo e l’ego fa dimenticare molto spesso all’uomo la grazia che egli ha ricevuto dall’universo..cioè..esistere..

Mentre il Leone di smeraldo saltava di nuvola in nuvola una parte del suo animo rimembrava quei giorni lontani, in cui ancora il suo corpo era un tutt’uno con lui,
il cielo quella mattina era denso di nuvole nere, e il mare sotto di lui sbatteva e s’inarcava fra i fluttui, mulinelli e sirene che cantavano canzoni dimenticate dagli esseri umani..

Il felino era alla ricerca dello stregone, l’unico che poteva sapere dove poteva nascondersi Prisma con le due rose, e dopo un incredibile corsa contro il tempo e il suo stato d’animo eccolo la solcare il cielo su quella strana sfera viola :

“Fermati sciamano, sai di non poter proseguire oltre al mio cospetto..”
disse l’imperatore del quadro, in effetti nessun essere del quadro poteva allontanarsi se i suoi occhi lo guardavano.

Orione aveva sentito ore prima il suo arrivo ma non era scappato, non era nel suo stile scappare da un nemico, era da quando eran fuggiti dal Cimitero dei sogni che sapeva che prima o poi sarebbe arrivato questo momento:

“Ti stavo aspettando Francesco”

disse il giovane, girandosi verso di lui, i suoi occhi non erano adirati o malvagi, ma consapevoli e freddi pronti per qualsiasi scontro..si mise in piedi sopra la sfera viola in equilibrio fra le nuvole ed i lampi che intorno serpeggiavano come anaconde, ed invitò il felino a farsi avanti.

Al sentir nominare il suo antico nome il Leone incominciò a ruggire dalla rabbia, di fatti Orione era l’unico insieme a Prisma a ricordarselo, e sentirlo uscire dalla bocca di qualcuno, per lui era qualcosa di atroce, come se qualcuno cercasse di rimetterti in petto il cuore, ma senza anestesia..un dolore che non si può spiegare a parole.

I due si osservarono per un pò mentre mare e cielo rombavano e gli elementi esplodevano intorno a loro:

“Ti sei dimenticato quei giorni fratello?” gridava fra le gocce lo sciamano,

“Ti sei dimenticato chi eri? Sono stato io ad insegnarti a usare la tua energia spirituale ,
a uscire dalle tue gabbie, io ti ho curato dai semi del male ricordi? E tutto questo per vederti trasformare in un assassino, perché fratello? Perché hai perso la luce che avevi dentro te?”

Il Leone lo fissò come un predatore fissa la sua preda prima del balzo, le gocce toccando la sua fiamma verde che lo attorniava producevano piccole nuvolette di fumo bianco,
i discorsi del ragazzo l’avevano confuso:

“Non sono piu quella persona giovane stregone, é inutile che cerchi di ipnotizzarmi con le tue parole, le tue tecniche su di me non funzionano piu, ora lasciami passare devo trovare le due rose che mi son state rubate, non posso permettere piu a nessuno di oltraggiarmi in questa maniera!”

Orione non si mosse di un passo, non intendeva lasciarlo passare per nulla al mondo:

“A costo di usare tutta l’energia che ho rimasto e perdere i miei poteri per sempre la userò comunque per fermarti non posso permetterti di far del male a Prisma, gli voglio bene quasi come ne volevo a te prima che perdessi completamente la ragione per quella strega che ti ha trasformato in qualcosa di mostruoso!”

I tuoni iniziarono ad aumentare, le nubi si stavano attorcigliando tutte intorno alle mani di Orione, che sottovoce stava ripetendo un antico mantra indiano, che piano piano lo stava trasformando in pura luce.

Nelle lontane vicinanze gli abitanti delle isole sopratutto i bambini, si erano avvicinati alle rive o fissavano dalle finestre increduli e ad occhi aperti a quello spettacolo di luci e magie, la tempesta diventava sempre piu furiosa ed incontrollabile, ma quelle due luci sembravano non esserne toccate per niente, i colori del quadro sembravano esser usciti da un dipinto di Van Gogh per quanti vortici creavano nell’aria..

L’imperatore di smeraldo rimase attonito da quella dimostrazione di arti magiche,
osservava le mani del suo vecchio compagno contenere milioni e milioni di colori, un flusso cosi forte e intenso che rese il corpo intero dello stregone bianco:

“Ora ti fermerò, cosi che il piccolo Prisma possa compiere il suo destino, e chissà forse una volta che ti sarai risvegliato, comprenderai il mio sacrificio, addio”

Dopo quelle ultime parole prima che il Leone potesse attaccarlo, Orione rilasciò un onda di pura energia cosi forte che per un attimo tutti i colori del quadro scomparvero improvvisamente, per poi ritornare qualche attimo dopo.. persino la tempesta si era placata completamente, ed una luna rossa ora regnava fiera e sovrana dall’alto del cielo.

Concluso quell’incredibile scontro il giovane stregone e il Leone cadderò dalle nuvole verso il mare, Orione fu soccorso da una barca di pescatori dell’Isola specchio, mentre dell’imperatore di smeraldo si era persa ogni traccia..

Lo sciamano toccò il mare con le dita ripensando al vecchio amico..in cor suo non avrebbe mai voluto arrivare a questo..ma era l’unico modo per dare a Prisma piu tempo per continuare la sua ricerca..dopo di che svenì dalla fatica..

 

Dopo qualche giorno, sulle rive di un isola non troppo lontana dal luogo della grande battaglia, l’Isola Amon, una graziosa donna stringe la mano al suo sposo,
ma qualcosa di inaspettato quella notte gli venne incontro.. un bambino senza vestiti svenuto li a due passi dalla loro spiaggia.. Una volta svegliato e rimesso in sesto con un buon minestrone di acrilico e miele, a nulla servì parlarci, non ricordava nulla di se o del suo passato, i due giovani sposi videro la cosa come un segno del destino, e anche se erano un pò preoccupati, o intimoriti all’inizio..quei due suoi occhi verdi brillanti gli fecerò capire che non c’era nulla di cui aver paura..
Infondo era solo un bambino..

 

 

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Informazioni su darthpladis

Sono un ragazzo che ama l'arte in tutte le sue forme, dal teatro al cinema, dalla musica alla natura, dalle labbra di una ragazza alla pietà di michelangelo. Amo scrivere romanzi storie poesie favole e canzoni, viaggiare, e conoscere sempre cose nuove.
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