Andromeda – Parte 2 – Fantasmi Spaziali-

L’astronave Andromeda viaggiava lenta e sicura fra la fascia di asteroidi che dividevano Marte da Giove, ed io osservavo stupito questi antichi massi, residui probabilmente di antichi impatti cosmici, galleggiare come palloncini in una piscina d’estate.
Fuori dall’oblò osservò i pianeti brillare di luce propria, come ballerini che danzano nel cosmo attorniati da una tenebra senza fine.
Il buio dello spazio non é come il buio normale, é un buio che ti parla, un buio che ti avvolge, un ombra che ti cambia dentro, lentamente e senza pietà.

I miei pensieri mentre mi alzavo e preparavo per la prima ricognizione su Saturno, per rifornirmi di minerali e di idrogeno, l’atmosfera di Saturno é gelida, la mia permanenza non potrà durare piu di 10 minuti ricaricherò le scorte e poi riprenderò il viaggio.

“Atterraggio completato signore” dichiarò Ivy “L’astronave ripartirà fra 9 minuti 58 secondi, per evitare il congelamento completo del motore, si sbrighi comandante”

L’astronave rimase sospesa in aria dato che Saturno non ha composizione fisica ma gassosa..mi attaccai con un filo retrattile d’acciaio per scendere e riempire con qualche tubo le riserve di gas

Sceso dal velivolo spaziale mi ritrovai davanti a uno spettacolo mai visto..incredibile solo a descriverlo, un mare gassoso dai colori scuri quasi un oceano di rugiada però glaciale,
tutto il pianeta era immerso in un silenzio terribile, solo a volte si sentivano giusto gli spostamenti d’aria provocati dai milioni di meteoriti che formavano i cerchi di saturno..

Il cavo metallico si fermò a pochi centimetri dal grande oceano di gas..inoltrai l’aspiratore nel cumulo di nebulose e mentre aspettavo che il caricamento fosse completato, cominciai a fasticare sul passato.. mi torno in mente la mia prima ragazza di quando avevo solo 14 anni, mi passava i bigliettini a scuola attraverso una sua amica..era timida..e spesso mi chiamava Alieno..

Ridevo pensando a cosa avrebbe pensato ora vedendomi sospeso su quel laghetto di gas..aveva due occhi cosi dolci, solo che poi ovviamente si sa a quell’età non sai mai cosa vuoi davvero..e ci perdemmo di vista come tutto il resto..

-Capitano mancano 2 minuti al congelamento completo, deve tornare immediatamente sulla nave-

Ivy era fin troppo precisa, ma dovevo rispettare un orario e un piano di viaggio, una volta arrivati su Gliss avrei avuto tutto il tempo di riposarmi..o forse no?

Mentre chiudevo l’oblò della nave fissai di nuovo il mare di gas di quel pianeta vuoto e freddo cosi lontano dalla mia terra..e per un secondo mi sembrò di vedere lo spettro di quella ragazza che mi salutava con la mano bianca..

-Capitano? Dove devo dirigere i reattori?- disse con la sua voce robotica Ivy..

-Verso Urano, e dopo di lui, tutta dritta verso Andromeda-

E l’astronave svani nel buio cosmico..

Informazioni su darthpladis

Sono un ragazzo che ama l'arte in tutte le sue forme, dal teatro al cinema, dalla musica alla natura, dalle labbra di una ragazza alla pietà di michelangelo. Amo scrivere romanzi storie poesie favole e canzoni, viaggiare, e conoscere sempre cose nuove.
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