A te,
che una volta, eri mio fratello e lo rimani,
come l’acqua, scendi e ritorni fra le mani,
compagno di luce, e di oscuri momenti,
immersi in un mondo di spiriti spenti,
A te,
che hai ridato forza e vita, a uno spirito morto,
compagno di viaggi, oltre la linea del non ritorno,
insieme a te, é risorto dalle ceneri un germoglio,
ed ora é un fiore di loto, che sboccia al tramonto,
A te,
che mi hai insegnato le vie del cosmo,
quelle strette vie, nascoste all’occhio dell’uomo,
a te che mi hai ricordato chi sono,
e con un tocco, hai aperto il mio terzo occhio,
A te,
fratello perso, sciamano, anima vera,
alle sere, dove i tamburi battevano sotto la luna piena,
alle risate, alle scoperte, meditando in silenzio,
dove tutto era uno, e uno era l’universo.
Grazie Master.