Prisma e l’avventura dentro il Quadro -parte 8-

Arrivati ai bordi dell’isola senza fiato, Prisma e Orione si guardarono per un attimo,
era evidente in loro l’affanno e la stanchezza, ma non potevano fermarsi,
il sacrificio di Egeo gli aveva permesso di fuggire, di prendere tempo,
non andava sprecato un solo secondo, lo sciamano annusò il vento e disse:

“Sembra che anche il vento oggi stia dalla nostra..sei pronto a salpare grande anima?”

Prisma pareva molto scosso, ma annuì e seguì pari pari l’amico a bordo del Veliero bianco,
lo sciamano parlò nell’orecchio al suo fido cagnolino poi con un balzo inaspettato,
Dino si mise al centro dell’imbarcazione ritto sulle zampe posteriori in posizione di rito,
un energia incredibile scaturì dai suoi occhi,
che presero il colore dell’oro per tutta la durata della cerimonia:

“Dino prima di essere un piccolo cane era un antico sacerdote egiziano, alchimista e guaritore di spiriti,senza di lui mi sarei perso anche io sai?
E lui la luce che mi ha indicato il cammino per arrivare a te..”

Il piccolo bambino guardava esterrefatto il veliero prendere il volo,
e si mise a ridere..forse per la prima volta dall’inizio di quello strano viaggio:

“Dove l’hai incontrato per la prima volta? Dove hai conosciuto Dino?”

Orione lasciò il timone alla sua ombra per un attimo,
si mise di fronte a Prisma con un narghilè d’argento di fianco,
galleggiavano nel cielo al di sopra delle nuvole,
dove solo regnava il silenzio, e dando lente aspirate lo sciamano disse:

“Era stato abbandonato, lo trovai in un canile, dietro delle fredde sbarre grigie
e subito capì che il suo destino era legato al mio..”

dalle nuvole di fumo bianco, che buttava lentamente fuori dal naso,
uscivano draghi e sirene, talvolta anche meravigliose farfalle ed usignoli,
credo dipendesse dal colore della sua anima nel momento in cui inspirava,
quella densa erba sacra, tramandata per tradizione nella sua famiglia per generazioni:

“Quando entrai per conoscerlo, mi si avvicinò si mise in piedi sulle zampe,
e con le altre si appoggiò alle mie mani,
dopodiché rimase in quella posizione guardandomi negli occhi,
come se ci fossimo ritrovati dopo un lungo viaggio,e volesse stringermi di nuovo la mano..”

Attorno a loro passavano le balene dei cieli,
che tuffandosi nel mare di nuvole, cantavano,
sbuffando dallo sfiatatoio colori dall’azzurro al blu marino;

“Da allora non ci siamo mai allontanati l’uno dall’altro”

Dino allora corse dal suo padrone, si fermò osservò Prisma e poi lui,
e gli lecco il naso, poi si lanciò nel mare delle nuvole a correre,
gli piaceva ogni tanto nuotarci in mezzo,
ed entrambi gli amici risero,
mentre il sole tramontava ancora una volta nel mondo del quadro.

——

Arrivò dunque la notte, col suo mantello di silenzio e mistero,
una leggera brezza, faceva muovere lenta, e sicura la nave dei nostri eroi,
e Prisma solo nella sua cabina osservava la Rosa di cristallo,
incantato dalla sua bellezza, come davanti a un miracolo della natura,
vedeva da ogni petalo scaturire raggi che fendevano il buio:

“E incredibile..guarda quanto amore, quanti attimi felici, quanti sorrisi e risate,
quanti volti ha incontrato mio fratello..e quante mani ha lasciato cadere…”

La porta della camera d’un tratto si apri:

“Smettila di guardarla grande anima o confonderà anche la tua mente,
chiuderla dentro questo scrigno di legno di quercia, sarebbe molto più saggio,
antica e oscura é la magia che attornia questa rosa..”

Prese con delicatezza la Rosa e la depose dentro lo scrigno in un fazzoletto di seta:

“Perché…perché si é sacrificato per noi due..?”

Lo sciamano incontrò gli occhi del bambino in quel momento:

“Perché ha visto in te la speranza,
ha visto nei tuoi occhi la spada che spezzerà la maledizione che incombe su questo mondo,
e sull’anima di tuo fratello il Leone di smeraldo..”

Le parole di Orione avevano colpito il bambino,
rimase sveglio tutta la notte a guardare le stelle brillare
cadere e sbocciare dai colori del cielo,
lo sciamano gli aveva detto che la loro prossima meta sarebbe stata meno pericolosa,
si stavano dirigendo verso la grande città di Zaffiro,
era una metropoli tutta incastonata su di una verde scogliera
faceva da porto a tanti avventurieri,là nascosta fra le vie intricate e colme di gente,
c’era un’altro pezzo dell’anima di suo fratello..
un’altro pezzo di quell’avventura che stava portando il piccolo Prisma
oltre i confini di se stesso e della realtà.

-ti é piaciuta l’ottava parte dell’avventura di Prisma? Metti un mi piace lascia un commento e condividila con i tuoi amici parenti amiche conoscenti amanti..insomma con chi pensi possa apprezzarla..e grazie per aver letto!- One Love.

Informazioni su darthpladis

Sono un ragazzo che ama l'arte in tutte le sue forme, dal teatro al cinema, dalla musica alla natura, dalle labbra di una ragazza alla pietà di michelangelo. Amo scrivere romanzi storie poesie favole e canzoni, viaggiare, e conoscere sempre cose nuove.
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