-Grande anima svegliati-
Prisma s’alzò di scatto dal letto,
pensava di aver sentito una voce,
una voce di qualcuno sussurragli piano nell’orecchio,
si guardò attorno, stringendo a se le coperte,
come per proteggersi da un mostro senza volto e tremando chiese al buio:
“C’e qualcuno?” quasi senza voce per la paura che davvero ci fosse una persona nascosta nelle tenebre della sua camera,
Nessuno rispose,
controllò lentamente sotto il letto con e senza torcia,
controllò nell’armadio in bagno e fuori dalla finestra,
controllò in ogni camera strisciando piano per terra per non svegliare nessuno,
ma niente..
Rise di se stesso e della sua stupida paura,
e dato che non riusciva più ad addormentarsi disse fra se e se:
“Mi sa che é meglio che vada a farmi una tisana calda in cucina..”
Cosi prese su calzini e ciabatte e s’incamminò..
Mentre versava piano l’acqua calda sulla bustina del thè nero inglese,
rifletteva sul discorso fatto qualche ora prima di stendersi a letto,
ripensò al quadro del fratello..
appoggiato al centro della stanza di sopra, in mansarda,
al bosco,
alle foglie così ben descritte..al cielo color acquamarina..
-Grande anima non aver paura e segui il suono dei tamburi-
Ancora quella voce ruppe il silenzio che albergava nel suo io,
corse di sopra in preda al panico levò dal quadro il manto color vermiglio
che lo proteggeva,
e lo vide
fermo
al centro del bosco, ora vi era un giovane sciamano,
che suonava sotto le stelle un tamburo antico ricavato da pelle di capra,
sulla fronte tre strisce bianche orizzontali
e vivo come il fuoco, un punto rosso al centro delle tre reggeva il suo spirito,
aveva come veste una tunica bianca corrosa e strappata dal tempo,
Lo sciamano lo fissò fermo senza mostrare ne odio ne amore, ma pace..equilibrio e saggezza:
“Finalmente vedo i tuoi occhi grande anima..hai sentito il suono del tamburo?”
Prisma era paralizzato, ma annui senza proferir parola, la mansarda era circondata dal silenzio a volte interrotto da qualche cicala:
“Attendevo da tanto il tuo risveglio grande anima, sapevo che saresti arrivato qui,
di fronte ai miei occhi”- si fermò e sorrise-
“Come facevi a saperlo?” disse Prisma con un soffio di voce-
“L’ho sentito, il vento racconta tante cose a chi sa ascoltarlo, il tuo cuore ha parlato,
ha cercato e infine ha visto..per questo ora sei qui..perché vuoi vedere ancora..”
Lo sciamano dunque tese la mano verso Prisma e lo invitò a stringerla:
“Non aver paura, che tu sia fuori o dentro il quadro, sarai sempre salvo finché riconoscerai le parole del tuo cuore”
Prisma strinse forte la mano del giovane sciamano, e una nube d’ incensi usci poderosa dal quadro e lo avvolse trascinandolo dentro di esso..