Ero solo nel centro del ciclone,
avevo lasciato fuori da esso ogni desiderio,
e abbandonato la mia identità al vento,
poiche avevo scelto di non fermarmi più per niente e nessuno.
Decisi di ricercare altrove quella pace,
che tanto il mio cuore agognava,
lontano dagli esseri umani,
che sempre più diventavano schiavi dei loro vizi,
e sceglievano di spontanea volontà i propri limiti,
uccidendosi lentamente a vicenda..
per non annoiarsi della vita da loro scelta..
Molte sirene streghe e chiromanti avevano cercato di ingannarmi,
di sedurmi con ogni nera magia possibile,
per costringermi a essere qualcosa che non ero mai stato,
gelose del mio spirito così puro e vero,
per impedirmi di avere altre amanti..
m’avevano maledetto..
e trasformato in un orribile demone..
Cosi che nel tempo abituandomi all’aspetto che lo specchio rifletteva,
m’abituai a tal punto dal dimenticarmi di essere un uomo,
cominciai a vivere cibandomi della paura delle persone,
provando addirittura gusto
nell’osservare quel dolore impresso nei visi delle mie vittime,
un attimo prima di tagliargli la gola..
Ero solo,
e le notti diventarono infinite, quasi interminabili,
la Luna mi accompagnava, lei e il rumore delle foglie degli alberi,
che appassivano al mio passaggio,
non sapevo nemmeno chi ero..
ormai avevo perso tutto di quel mio vecchio io,
e nascosto nei boschi dell’essere,
imparai a parlare con le ombre che giravano nella mia testa..
Fino a riconoscerle tutte una per una,
mi abituai alla follia..
E la follia si abituò a vivere dentro di me..
Ero solo nell’occhio del ciclone,
ma dall’esterno una voce mi chiamava,
una mano rompeva i confini dal tempo sigillati attorno a me,
qualcosa che non avevo previsto stava accadendo..
un soffio di polvere d’oro circondava il mio cuore appassito..
e dalla cenere
dal relitto
o quel poco che ne era rimasto,
sbocciò una rosa di cristallo..
Grazie.