La Grande Quercia

“Dai vuoi venire giù da li che io non ci riesco a salire!”

Cecilia mi guardava tutta arrabbiata dal basso della grande quercia,
quando suonava la campanella si faceva a gara a chi saliva più in alto,
e io
,con qualche ginocchio sbucciato, arrivavo in cima,
e rimanevo li su a far merenda,
con i passerotti che si appoggiavano alle mie spalle,
e con le nuvole che mi sfioravano i capelli..

“Daiii, vieni giù, se non vieni giù mi metto a piangere!”

Cecilia, era una bambina con le labbra color fragola,
tutto in lei sapeva di caramelle alla frutta,
mi seguiva sempre, ovunque andavo,
le volte che salivo sulla quercia si metteva sempre li,
nella culla fra le radici ingrossate,
aveva paura dell’altezza,
teneva il broncio e gridava:

“Dai vieni giù!”

Io la guardavo sorridente, mi lanciavo di ramo in ramo per farla ridere,
oppure facevo finta di cadere e all’ultimo mi ritiravo su per un soffio,
raccoglievo le giuggiole d’un albero vicino,
le tenevo calde in mano,
e quando scendevo gliele facevo assaggiare:

“Non é che poi ci sono i vermi dentro vero?”

Diceva mentre mangiava molto lentamente, con aria diffidente,
come se stesse cercando di manomettere una bomba a tempo,
e poi con le guance piene come uno scoiattolo, mi sorrideva dicendo:

“Mamma mia come sono buone!”

E saltava di gioia quando la maestra per caso ci metteva vicini di banco,
stava tutto il tempo a guardarmi disegnare i miei mondi,
e mi chiedeva di disegnarle tanti delfini blu,
e anche se i miei compagni di classe mi prendevano in giro
dicendo che eravamo “fidanzati”io adoravo vederla sorridere,
e non le dicevo mai di no.

Ogni giorno dunque ci ritrovavamo ai piedi della grande quercia,
e la storia si ripeteva,
in primavera Cecilia aveva le guance rosse color ciliegia,
in estate portava sempre i codini e correvamo a piedi nudi,
in autunno la sciarpa le copriva quasi tutto il volto,
in inverno il naso le diventava bordeaux,

ma nonostante il tempo passato,
la paura di seguirmi rimaneva,
e quindi mentre lei faceva coroncine di margherite,
io ascoltavo le antiche parole del vento,
che mi sussurrava nelle orecchie favole dimenticate,
a cui io dovevo ridar forma e colore..

Eravamo bambini,
ma infondo lo siamo ancora ora,
nei nostri cuori permane un ricordo di ciò che era,
di quegli amori che non avevano bisogno di parole per esistere,
ma che si ascoltavano in silenzio,
con imbarazzo,
e con il cuore che batteva forte
senza saperne il motivo..

“Un giorno anche io riuscirò a salire la sopra sai?”

Mi diceva lei a volte dai piedi dell’albero;

“Un giorno partiremo insieme da li sopra per uno dei tuoi mondi,
e non avrò più paura..non avrò più paura di niente”

Io allora scendevo di nascosto giù dall’albero
e mentre parlava,
senza dirle nulla,
le davo un morsino al naso,
per ridere ancora una volta,
molto spesso le parole non servono a nulla,

solo negli occhi esiste la verità..

Poi un giorno di Dicembre,
mentre stavo colorando qualche sasso ai piedi della quercia,
Cecilia venne da me, sembrava diversa,
come se le avesserò tolto tutto il colore dal cuore:

“Sai, mio padre ha trovato lavoro a Milano,
dice che d’ora in poi mi farà un sacco di regali…

cominciò a singhiozzare piano..

“..la mamma ha detto che Milano é una città bellissima,
e che mi prenderà un abito da vera principessa se farò la brava..”

nel silenzio dei nostri respiri vicini,
ci stringemmo in un abbraccio,
mentre le sue calde lacrime scivolavano sul mio maglione verde,
una parte di me si spense..

e non si riaccese più.

Una macchina grigia l’aspettava all’uscita di scuola quel giorno,
l’accompagnai,
i suoi genitori ridevano,
infondo eravamo solo bambini..

le diedi un mio disegno prima di lasciarla,
lei lo guardò, e sorrise:

“Grazie lo terrò sempre con me, te lo prometto..”

era proprio quella quercia,
ma in alto assieme a me c’era anche Cecilia,
col naso rivolto all’insù..

mi diede un bacio sulla guancia,
e sparì, inghiottita da quella grigia forma,
girò l’angolo della strada,
e senza rendermene conto,
dopo quel giorno non la rividi mai più.

Informazioni su darthpladis

Sono un ragazzo che ama l'arte in tutte le sue forme, dal teatro al cinema, dalla musica alla natura, dalle labbra di una ragazza alla pietà di michelangelo. Amo scrivere romanzi storie poesie favole e canzoni, viaggiare, e conoscere sempre cose nuove.
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