Sono solo in questo mare di pagine bianche,
schizzate, disegnate ,strappate, bagnate da lacrime amare o bruciate
dal mio stesso fuoco,
dalla mia stessa mano.
Navigo di frase in frase, di parola in parola,
alla ricerca del punto da cui tutto é iniziato,
fra vortici di lettere e mulinelli di punti interrogativi,
il sole non splende da cosi tanto tempo,
che a stento ne ricordo il profumo.
Scrosci di parole sbattono sulla punta del mio vascello,
esseri fatti di urla camminano fra le pagine,
quando il fulmine appare,
i loro occhi s’illuminano di rosso
per un secondo,
poi
perdono se stessi
sciogliendosi in piccoli granelli di sabbia.
Il mio errare m’ha portato così lontano
che il mio stesso nome
ha abbandonato il vascello a metà del viaggio,
ed ora non mi rimane che la follia,
calda compagna notturna,
che con sinuosa dolcezza,
mi condurrà verso l’oblio.
Grazie.