Anche l’ultimo treno era passato,
le strade vuote appena bagnate dalla pioggia illuminate dai lampioni,
con in bocca un sapore vuoto, di liquirizia,
le mani fredde, strette al corpo, come alla ricerca di una casa propria,
la luna avvolta in sciarpe grigie stasera é silenziosa, piena di se,
non badarci, mi ripeto, queste fantasie fanno venire solo mal di testa,
e poi fa cosi freddo..
Le luci del cielo si accendono mentre i taxi girano veloci con i finestrini scuri,
io ho solo questo cuore a cui fare compagnia,
e forse nemmeno lo volevo, a volte m’immagino come sarebbe andata se avessi potuto scegliere fra un cuore e un cuore piu vecchio..magari batte di meno ma almeno si ha meno tempo per accorgersene..
Ride anche lo specchio, le vetrate, nei corridoi nei tunnel notturni, nelle metro,
anche dagli occhiali di un cieco vedo il mio riflesso che ride..
quel manigoldo anche stasera é tutto contento di vedermi ancora qui,
a vedermi triste senza una dimora senza un’amore,
senza un credo senza cibo ne acqua per la gola..
rido..
che ore sono?
L’ora del silenzio, non ci sono macchine non ci sono persone,
ci sono taxi parcheggiati bus ammuffiti in angoli dimenticati,
le ombre degli alberi allungano le mani,
mi vogliono con loro,
mi sussurrano parole incomprensibili, veloci, dolci,
mi accarezzano, fanno spesso il mio nome quando cammino di fianco alla morte..
Ed ora come potrei negargli un mio si?
A che scopo rimanere ormai?
Le ombre degli alberi allungano le mani,
mi sfiorano,
é il buio,
un urlo, e sono parte delle loro mani,
parte di una fine,
che porta il tuo nome.
Ho trovato il vostro blog su google e sto leggendo alcuni dei tuoi post iniziali. Il tuo blog e’ semplicemente fantastico.
Grazie mille, vorrei tanto metter su qualcosa di piu concreto tipo una raccolta di poesie, ma sai com’e..l’italia non aiuta la fantasia, la cancella.