Ottobre,
chiaramente un mese fitto di enigmi e di anagrammi che si diradano a vista d’occhio, un armamentario di perché,
un buon momento di riflessione per chiarirsi o schiarirsi di fronte al sole, però ora piove sempre anche quando gli occhi non possono aprirsi, uhm..
Le giornate passano con una chiarissima sensazione aulica tutt’attorno s’e perfezionata una linea nera che s’attornia bella bella alle mani,
e stringendole ora possiamo riguardarci LIVE l’estate scorsa, e le passate visioni diventano realtà, e i nemici diventano amici, e gli incubi diventano sogni.
Quest’anno sembra tutto piu facile, come se qualcuno mi stesse dicendo cosa fare e come farlo, o come se avessi una guida strategica nel diario,
le penne sono sempre le stesse e anche i fogli profumano ancora di fantasia, e la mia volontà ora e ancora piu forte di prima, però,
ecco però, manca qualcosa.
Non so che cosa, però manca qualcosa, come quando arrivi alla fine di un puzzle di 1500000000000000000000000 pezzi, e il pezzo centrale, magari anche quello piu bello, non c’e, lo cerchi, ma non c’e nella scatola, e allora ricominci a rifarlo daccapo per sicurezza, ma niente.
Allora arrivano le quotidiane conquiste, appunti di storia dell’arte chilometrici, chiaccherate con gufi e spiritelli d’una ragione sconosciuta, buchi neri in salotto,
paesaggi notturni che sembrano muoversi allo stesso tempo della musica di Rino Gaetano, oppure scoprire sempre di piu quanto l’Algebra sia connessa veramente a tutto, innamorarsi di un disegno incominciato ed odiare quello finito perché é finito..spaccarlo e ricominciarlo uguale,
quasi come il puzzle, però in modo diverso.
Ottobre,
con i suoi meravigliosi lampi, che abbagliano la notte,
con i suoi temporali che offuscano il cielo da ogni raggio di sole,
apre di fronte a noi l’arrivo di sua maestà l’Inverno, che piano piano,
sta tornando.
Lord Pladis