Derivo dalla dinastia del perché,
e tutto mi sembra inutile a sentirlo pronunciato vano,
chiedo al cielo un bicchiere di vino,
dipinto di rosso dipinto di chiaro.
Il trono da bambini si rideva tutt’intorno,
di gola in gola,
uccidevo,
placando nero bisogno.
Coloro ch’avevano luce in volto,
avvicinandosi a me,
sparivano lasciandosi dietro un urlo sconvolto,
piacere nel ridere,
o solo terrore,
ridevo di sangue,
piangevo di cuore.